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Usura e crediti a tassi fino al 400%: dopo 11 anni, si chiude il processo sull’Istituto Popolare Salentino

Lecce (giovedì, 17 aprile 2025) — Si è concluso nella tarda serata di lunedì, dopo un’estenuante camera di consiglio durata dieci ore e ben undici anni di dibattimento, il processo di primo grado riguardante l’Istituto Popolare Salentino di Aradeo.

di Valeria Russo

Riuniti in un unico procedimento due distinti fascicoli, il collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, presieduto dal giudice Bianca Todaro, ha pronunciato quattro condanne e cinque assoluzioni per reati legati a usura ed esercizio abusivo del credito. Condannati: Massimo Minerba (6 anni e 6 mesi), Antonio Minerba (5 anni e 6 mesi), Aurora Pepe (7 anni e 6 mesi), tutti di Aradeo, e Roberto Giuri (8 anni) di Neviano. Disposta anche la confisca dei beni riconducibili all’attività usuraria. I giudici hanno invece dichiarato il non luogo a procedere per i reati di associazione per delinquere ed estorsione, ormai prescritti. Assolti con formula piena Lorenzo Bianco, Giuseppe Colazzo, Michele Orlando, Anacleto Imperiale e Anna Maria Catalano, tutti coinvolti con ruoli dirigenziali o amministrativi nell’istituto. Per Carmine Minerba, legale rappresentante dell’I.P.S., il procedimento si è chiuso per intervenuta morte.

Secondo l’accusa, tra il 1987 e il 2014, gli imputati avrebbero concesso prestiti a imprenditori in difficoltà a tassi fino al 400% annuo, utilizzando assegni post-datati e pratiche ingannevoli. Alcune vittime, residenti tra Galatone, Neviano, Gallipoli e Tuglie, sono state risarcite. Nel 2014, l’inchiesta portò a quattro arresti domiciliari e al sequestro di beni per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Le difese, rappresentate da diversi legali, annunciano ricorso in Appello.

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Last modified: Aprile 17, 2025
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