Lecce (giovedì, 17 aprile 2025) — Nel cuore della Settimana Santa, il Giovedì Santo rappresenta un momento unico per il Salento, in cui le comunità si raccolgono attorno a un rito che unisce spiritualità, tradizione e bellezza.
di Valeria Russo
È la notte dei Sepolcri, quella in cui il tempo rallenta e i passi si fanno più lenti, quasi in punta di piedi, tra le strade illuminate da luci soffuse e cariche di significato. I cosiddetti “sepolcri”, in realtà, sono altari della reposizione, allestiti dopo la Messa in Coena Domini per custodire l’Eucaristia. Ma in questa terra diventano vere e proprie opere d’arte: fiori, germogli di grano coltivati al buio, giochi di luce e simboli religiosi trasformano ogni chiesa in uno spazio carico di emozione. Ogni allestimento è unico, pensato per offrire un’esperienza contemplativa, visiva e spirituale. Nel Salento, la visita ai Sepolcri è anche un rito sociale. Famiglie, amici, studenti e lavoratori di ritorno si ritrovano per “fare i sepolcri”, passeggiando lentamente — lo “struscio” — da una chiesa all’altra, rigorosamente in numero dispari. Un momento che fonde raccoglimento e condivisione, fede e tradizione popolare. Dal barocco leccese ai vicoli di Otranto e Galatina, ogni comunità propone la propria interpretazione, tra preghiera e arte. È questa la magia del Giovedì Santo nel Salento: una notte di silenzio e luce, in cui le chiese diventano luoghi di poesia, e ogni passo è una preghiera.
Last modified: Aprile 17, 2025