Lecce (domenica, 27 aprile 2025) — Con l’estate alle porte, a Frigole cresce l’allarme tra i residenti: l’acqua scarseggia e la rete idrica si sgretola. «Ci prepariamo a mesi senza acqua», denuncia Pinuccio Rizzo, storico portavoce delle istanze degli abitanti della marina leccese.
di Valeria Russo
I problemi esplodono con l’arrivo dei villeggianti: la pressione dell’acqua cala drasticamente e già al primo piano delle abitazioni arriva a stento un filo d’acqua. La situazione, definita «emergenziale», affonda le radici in un sistema ormai vecchio di cinquant’anni. Il rurale acquedotto delle marine leccesi è ridotto a un colabrodo che disperde nell’ambiente oltre l’80% dell’acqua immessa. Un’infrastruttura obsoleta, con condotte strette, spesso ostacolate dalle radici degli alberi e tratti non posati su sede stradale. L’Acquedotto Pugliese (Aqp) ha reso noto che solo nel 2024 sono stati erogati 340mila metri cubi d’acqua per Frigole, un volume sufficiente a coprire i bisogni di una cittadina di 5000-6000 abitanti. Eppure, gran parte viene dispersa nel terreno: l’acqua non riesce a soddisfare nemmeno i circa 3200 residenti invernali, numero che in estate raddoppia. «Ci invitano a installare autoclavi da 700-800 euro – lamenta un residente – ma servono a poco se la pressione è insufficiente». La proposta di allacciarsi alla rete principale incontra ostacoli non solo economici, ma anche pratici: manca una rete fognaria funzionante. I residenti dovrebbero costruire impianti ecologici autonomi, con alti costi di manutenzione e complicati iter autorizzativi. Sul fronte istituzionale, la situazione resta bloccata. I progetti Arif per il rifacimento della rete sono rimasti senza finanziamenti dai fondi di coesione, un’occasione persa che oggi pesa come un macigno. «Non è più rimandabile un intervento serio», avverte il consigliere Antonio Rotundo. Il vicesindaco Roberto Giordano Anguilla ammette i limiti di competenza: «Possiamo solo sollecitare Aqp e Arif, i veri responsabili dell’acquedotto». Ma senza nuovi fondi, la soluzione appare lontana.«Non vogliamo essere cittadini di serie B – ribadiscono i residenti – abbiamo diritto a servizi essenziali come tutti gli altri».
Last modified: Aprile 27, 2025