Lecce (domenica, 23 marzo 2025) — La Procura generale aveva chiesto 9 anni di reclusione per Emiliano Vergine con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso e appartenenza alla Sacra Corona Unita.
di Valeria Russo
Il 48enne originario di Trepuzzi e residente a Squinzano entrò in carcere nel luglio del 2019 perché accusato di aver estorto merce gratis da alcuni commercianti contando sul suo passato mafioso. La Corte che aveva riaperto l’istruttoria dopo il verdetto del 2020 della seconda sezione penale del tribunale di Lecce ha confermato il primo verdetto assolutorio. Questa volta solo uno dei commercianti che si era costituito parte civile nel primo processo, ha riconfermato le accuse in aula, aggiungendo anche altri particolari su altri tre episodi estorsivi che non erano stati raccolti nella prima denuncia. È probabile che la tesi della difesa che puntava sul fatto che per qualificare il reato di estorsione, oltre alla percezione della persona offesa, occorre che la minaccia sia reale, abbia determinato la sentenza di assoluzione. Inoltre, il commerciante che ha aggiunto altre accuse in appello sarebbe ritenuto inattendibile per non aver raccontato prima eventi gravi sia durante le indagini che durante il processo di primo grado.
Last modified: Marzo 23, 2025