Lecce (venerdì, 04 aprile 2025) — Ha scelto la via del patteggiamento (che consente il beneficio della riduzione della pena fino a un terzo), Alessio Bellanova, il 43enne originario di Campi Salentina, ma domiciliato a Lecce, accusato del tentato omicidio a colpi di arma da fuoco di una donna con aveva una relazione sentimentale piuttosto turbolenta.
di Valeria Russo
La sentenza è stata emessa ieri dal giudice del tribunale di Lecce Marcello Rizzo che ha approvato l’accordo a cinque anni di reclusione raggiunto dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Raffaele Benfatto e Paolo Cantelmo, con la sostituta procuratrice Donatina Buffelli, titolare del fascicolo d’inchiesta. Era la sera del 25 luglio del 2024 quando, l’imputato, con precedenti in traffici di droga, per giustificare l’uscita vietata a quell’ora, essendo sottoposto alla sorveglianza speciale, contattò i carabinieri per avvisarli che si stava recando in ospedale per un malore. In realtà, la destinazione fu un’altra: a bordo di un’auto condotta da un individuo rimasto ignoto, il 43enne raggiunse l’abitazione in cui conviveva con la vittima con la quale aveva avuto una violenta lite e che in quel momento, intorno alle 21, si trovava in giardino. Fu grazie alla prontezza di riflessi che la malcapitata riuscì a schivare i tre proiettili partiti da una pistola calibro 9. “Non volevo ucciderla, volevo solo spaventarla”, dichiarò Bellanova davanti alla giudice Maria Francesca Mariano durante l’ interrogatorio, avvenuto pochi giorni dopo l’arresto nell’ambito del procedimento in cui rispondeva oltre che di tentato omicidio, di detenzione di detenzione illegale di armi e munizioni e violazione della sorveglianza speciale. Ad ammanettarlo e ad accompagnarlo nel carcere di “Borgo San Nicola” (dove è tutt’ora recluso) furono i carabinieri della sezione radiomobile di Lecce e della stazione di Santa Rosa, all’esito delle indagini in cui si rivelarono preziosi, per ricostruire l’accaduto, i filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze della villetta, nella marina leccese di Torre Chianca, e alcune testimonianze.
Last modified: Aprile 4, 2025